Frattanto un´infrapersona felina si era affrettata verso le
chiavette, fermando in tempo la produzione del fluido. L´aria aveva
incominciato a congelarsi, e anche i nasi dei lavoratori. T´elm non avrebbe mai potuto reagire così in
fretta, né voleva farlo.
Non tardarono ad apparire brontolando due uomini veri mummificati
dentro tute isolanti circondate da un magro strato di calore. I robot non erano
pratici nella galleria: il freddo li irrigidiva implacabilmente.
“Prendilo per le gambe”, disse il più corpulento mentre
afferrava C´edgar per le ascelle, una delle quali congelata.
C´edgar non si mosse, né parlò. Forse il permafrost gli aveva
ucciso la lingua. Li guardò con i suoi grigi occhi canini mentre lo portavano
via. E di C´edgar non si seppe più nulla. Neanche T´ayl lo vide nella sua ala.
Chi conosce il suo destino?