Il piccolo Taddy piangeva amaramente nella sua culletta.
T´ayl osservava. Non faceva la bambinaia, sebbene andasse d´accordo con loro.
Vide venire la badante.
O´lvido comparve sbuffando nella stanza dei bambini. Era una
vecchia e grassoccia orsa carica di affetto.
-Taci, bimbo mio –sussurrò l´orsa, avvolgendo Tadeus Vomd
tra le sue grandi e materne braccia-. La mamma O´l vido è qui perché tu dorma,
tesoro.
-Grazie, O´lvido –linguò T´ayl. Spesso sentiva il desiderio
di cullare contro il suo petto la piccola vita umana che era Tadeus. Per
fortuna, l´orsa era sempre pronta a portarle aiuto.
-Non c´è di
che. È il mio lavoro –linguò a sua volta O´l vido, un dolce sorriso
illuminando il suo rozzo volto, mentre lasciava il bambino sulla culla, adesso
programmata per galleggiare e dondolarlo dolcemente a gravità zero ed andava a
rispondere al ronzio dell´interfono della cucina. T´ayl non doveva distrarsi. Era
l´osservatrice principale di Tadeus, e la sua sostituta avrebbe tardato ancora
ad arrivare.
Un attimo dopo, T´ayl sentì T´elm che attraversava in
silenzio l´ingresso e salutava O´lvido.
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