Nel frattempo erano trascorsi centoottantatré anni, e
Franzel, Mary, Artis, Numen, Leona, Psiches, Al, Deng, Direena, e naturalmente Tadeus,
erano diventati uomini e donne veri sotto l´attenta e calma vigilanza di T´ayl.
Lei lo aveva aspettato.
La sera del suo ritorno i due si amarono tanto intensamente come
fossero liberi di farlo.
La Cuocitrice era lontana dalla città, verso est. Erano
riusciti a farsi licenziare dai loro rispettivi lavori. T´ayl aveva creato
registri erronei da un anno su Liszt, il suo ultimo bambino, e T´elm si era
occupato di alcuni oppiacei che adesso crescevano squallidi e radi sotto la sua
attenta cura. Il padre di Liszt era un uomo abbastanza influente e preoccupato
per le sue coltivazioni da procurare loro un lavoro nelle cantine della
Cuocitrice.
-Se devono vigilare qualcosa, che siano le macchine che li
fabbricano, eh, Liszt? –disse suo padre accarezzandogli la pancia.
Lisz non disse niente.
Ci misero cinque giorni per arrivare lì. E scoprirono che la
Cuocitrice non aveva molto a che vedere con un forno.
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