mercoledì 26 dicembre 2018

T´ayl Sempre-Fredda (9)

Il primo incidente verificatosi durante il suo soggiorno lo sconvolse: C´edgar, uno dei suoi compagni, stava sistemando una valvola di sicurezza quando questa si spezzò ed il permafrost (così lo chiamavano nella galleria) dei depositi saltò verso di lui e i suoi effeti non si fecero aspettare: gli congelò per sempre la maggior parte di un braccio e la metà del tronco. T´elm e gli altri si scambiarono sguardi scioccati, costernati. C´edgar ormai non sarebbe servito per questo lavoro né per altri, quasi con certezza.
Frattanto un´infrapersona felina si era affrettata verso le chiavette, fermando in tempo la produzione del fluido. L´aria aveva incominciato a congelarsi, e anche i nasi dei lavoratori. T´elm non avrebbe mai potuto reagire così in fretta, né voleva farlo.
Non tardarono ad apparire brontolando due uomini veri mummificati dentro tute isolanti circondate da un magro strato di calore. I robot non erano pratici nella galleria: il freddo li irrigidiva implacabilmente.
“Prendilo per le gambe”, disse il più corpulento mentre afferrava C´edgar per le ascelle, una delle quali congelata.
C´edgar non si mosse, né parlò. Forse il permafrost gli aveva ucciso la lingua. Li guardò con i suoi grigi occhi canini mentre lo portavano via. E di C´edgar non si seppe più nulla. Neanche T´ayl lo vide nella sua ala. Chi conosce il suo destino?

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