T´elm osservava le macchine sotterranee immerso nel fetore
delle scintille elettriche e nel freddo infinito, mentre altre infrapersone
correvano veloci attorno a lui, lubrificando il metallo, togliendogli il
ghiaccio e riscaldandolo con pistole a gas. Il freddo degli immensi depositi
siti sopra le loro teste impregnava tutto, malgrado l´isolamento del suolo e
delle tute, e garantiva l´attività frenetica dei lavoratori. Tranne la sua. Lui
soltanto poteva passeggiare con calma lungo il chilometro e mezzo del corridoio
che gli era assegnato, calibrando dettagliatamente lo stato del metallo e dei
suoi compagni. Fu un bravo supervisore durante i sei anni che trascorse senza
vedere T´ayl. Lei si occupava dell´ala superiore e dormiva in baracche isolate
dal resto della struttura. Non era permesso di muoversi liberamente per tutto
il complesso che agli uomini veri, e tra questi soltanto a pochi, gli
Evoluzionatori.
Naturalmente, T´elm poteva linguare. Così seppe che T´ayl
osservava gli animali candidati a cambiare. Nonostante tutto, lui preferiva non
farlo molto spesso: il freddo sembrava allora capace di congelare la sua mente
fin nel profondo.